talmente pigro che a scuola non mettevo neanche i punti e le virgole Talmente pigro che la domenica non mi faccio nemmeno il caffè
abbasso la cerniera e mi prendo il cazzo fra le mani e lentamente incomincio a sfregarmelo ripensando alle tette della cameriera della domenica Lei mi crede un uomo potente e io glielo lascio credere
potente e generoso e importante mi crede e se volessi mi lascerebbe smanazzarla nel parcheggio dopo il lavoro in un silenzio piccolo e vuoto delle cose che vorrebbe e non avrà cameriera di periferia appesa a una mancia da 2 euro su un tacco consumato e una tetta nel finestrino
sborro sul bordo del divano dopo pulirò non adesso
sposta il riccio dietro le orecchie e mi sistemo nel divano lei mi incomincia a leccare e poi me lo succhia e me lo avvolge nelle sue labbra un po' stanche e un po' vecchie poi vengo
pensa che sono importante
l'ho capito da come ancheggia quando viene verso di me a prendere l'ordinazione e raddrizza la schiena e slancia il passo per darsi un tono e mi vuole impressionare di fermezza elegante e solida e di controllo ammiccante segretamente sinuosamente debole e pronto a cedere
Io glielo lascio credere che sono potente e ci mette il miele nella voce quando prende la mia ordinazione per la colazione della domenica perché non dovrei? l'illusione mi compensa con una fetta di scollatura
arriva e si china verso di me e prende nota dei miei desideri latte macchiato con poco caffè e un bagel col burro fresco e la composta di mirtilli. «Sia gentile mi porta il Guardian?» il tacco è un po' sciupato e il polpaccio è gonfio nella calza leggera che a volte è smagliata sul tallone le lascio sempre 2 euro di mancia. Riti Domenicali
Mi vedo al volante come mi vede lei della mercedes nera coi vetri fumé che lento lento lento sguscio nella tangenziale silenzioso lento piano per andare al campo di golf. raffinato esclusivo signorile mi vede e mi allontano
Finisco il latte macchiato e lascio i soldi sul vassoio vicino al giornale
Mi osserva mentre metto in moto e poi alzo il finestrino e poi metto la freccia a sinistra e esco dal parcheggio e accendo la radio su una stazione jazz. Non piano e non forte
io la guardo che si rimpicciolisce nello specchietto giusto il tempo di mettersi un ciuffo dietro l'orecchio e mi nasconde il traffico
Sulla svolta per il lungomare giro due volte attorno alla libertà di andare ovunque e al quartiere dandomi un tono e una meta e come lei ancora mi stesse guardando andare A giocare a golf
Torno a casa
Il televisore è acceso come lo avevo lasciato tanto lo sapevo che tornavo e la domenica è lenta
Di nuovo
mi siedo marrone il divano è consumato e penso che è bello lasciarglielo credere che sono potente e vivere nel suo desiderio riflesso di un altro io Lei mi crede potente e la mia erezione non la smentisce
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